Terrasini e le Origini - Associazione Turistica Proloco Terrasini

Vai ai contenuti

La storia di Terrasini




Con il decreto del 17 ottobre 1836, Ferdinando II di Borbone, Re di Sicilia, decide che il villaggio di Favarotta cessi di far parte del comune di Cinisi e venga aggregato fino al mare al comune di Terrasini.

Prima di quella data Terrasini e Favarotta sono due entità territoriali che hanno avuto storia e vita diverse anche se hanno condiviso alcuni problemi di tipo religioso.Conquistata la Sicilia da parte dei Normanni, il conte Ruggero vi inaugura il sistema feudale che già era in declino nell'Italia settentrionale e assegna le terre con diritto baronale. ai suoi compagni d'armi, che si erano particolarmente distinti.Rodolfo Bonello dei conti di Puglia viene investito del feudo e delle terre di Carini. Nel 1282 era signore delle stesse terre Palmerio Abbate che con la sua famiglia detenne tali terre fino al 1357, anno in cui il feudo comprendente anche il feudo di Terrasini venne concesso ad Ubertino La Grua.

Le terre di Cinisi, con il suo casale, vengono concesse da re Manfredi ultimo degli Svevi succeduti ai Normanni, al fedele vassallo Matteo Pipitone che ne rilascia un terzo fratello Nicolò e tiene per se e gli eredi gli altri due terzi.

Più tardi, Alessandra, nipote di M. Pipitone e sposata N. Bilingeri, lascia in eredità il feudo di Cinisi alla figlia Violante che sposa Fazio di Fazio il 24 novembre del 1350.

Fazio di Fazio e Donna Violante restano senza figli e  il feudo di Cinisi, che allora confinava con il feudo di Terrasini e con quello di Carini e si estendeva fino a mare, passa al monastero gregoriano di San Martino delle Scale.

Il testamento di Fazio di Fazio è del 1382, quello della moglie è del 1401 e comprendono oltre al feudo anche la tonnara dell'Orsa.

I padri benedettini entrati in possesso del feudo pensarono di migliorarne le condizioni e in seguito, ottenuta la licenza dal papa Paolo V nel 1616, ne cedettero parte in enfiteusi, mentre il resto lo tennero per la coltura diretta; questi avvenimenti portarono nel feudo di Cinisi nuove popolazioni facendo così aumentare di molto il numero di abitanti. Il feudo di Terrasini, concesso assieme a quello di Carini, dello Zucco ed altri ad Ubertino La Grua, rimase in potere della stessa famiglia fino alle 1599, tranne per un breve periodo nel 1500 quando Salvatore Bracco comprò il feudo che successivamente diede alla nipote Elisabetta che andò in sposa a Vincenzo La Grua signore di Carini dal 1536, riunificando i due feudi sotto lo stesso potere.Nelle 1599 Cesare La Grua e la moglie Angela Del Bosco vendettero Terrasini a Martino ed Isabella Cenami.

Carini nel 1607 diventò principato, mentre nel 1629 morì il signore di Terrasini Martino Cenami ed il figlio Renzo ne prese l'investitura nel 1657. Nel 1622 il feudo di Terrasini venne messo in vendita all'asta per soddisfare i debiti della famiglia Cenami, allora Michele Gazzara comprò Terrasini per persona da

nominare. Ottenne l'investitura del feudo di Terrasini Giovanni Donato Gazzara figlio di Michele (la famiglia Gazzara proveniva da Marsala).



Anna Maria Filingeri, madre di Vincenzo La Grua e la moglie di Antonino La Grua, rivendicò nel 1695 il possesso e l'investitura del feudo di Terrasini a favore del figlio, confutando con un memoriale la vendita avvenuta nel 1599. I La Grua impiantarono una causa nel 1695 per rivendicare Terrasini; nel frattempo, morto il Gazzara senza figli nel 1713, prese l'investitura del feudo Anna Bardaxi vedova Gazzara. Più tardi nel 1716 i La Grua, vincendo la causa che passò in giudicato, ritornarono padroni di Terrasini. Dall'anno 1716 fino alla fine del sistema feudale i due territori di Cinisi e Terrasini restano di proprietà il primo dei padri benedettini di San Martino delle Scale ed il secondo della dinastia dei baroni La Grua Talamanca di Carini.Cresciuta la popolazione gli abitanti di Cinisi e Terrasini si rivolsero al vescovo di Gazzara per avere eretta una Chiesa a Cinisi in quanto era disagevole per la distanza esercitare i sacramenti presso la parrocchia di Carini.

Mons. Giuseppe Cicala, vescovo di Mazzara, accoglie l’istanza a condizione che gli abitanti del territorio mantengano il sacerdote incaricato e con bolla pubblicata il 1° Novembre 1676 dispone la erezione della chiesa di Cinisi intitolata a S. Fara vergine benedettina.

Intanto all’estremo lembo del territorio di Cinisi accanto al torrente Furi, la presenza di uno scalo naturale che poteva accogliere delle piccole barche nonché la presenza di acque sorgenti bastevoli per i bisogni civili,attirarono alcune famiglie di pescatori che impiantarono un borgo che fu chiamato Favarotta. I padri Benedettini con bolla del 7 giugno 1707 eressero in Favarotta una chiesa dedicata a S. Rosalia, per soddisfare i bisogni religiosi dei pescatori e fu questa chiesa coadiutrice della parrocchia di S. Fara di Cinisi.

Aumenta la popolazione dei due borghi di Terrasini e Favarotta, si allargò l’agglomerato urbano, crebbero i bisogni.Il popolo di Terrasini ben presto reclamò una parrocchia per sé e durò due secoli la lotta per il raggiungimento di questo fine e precisamente dal 1 Novembre 1676 al 23 Ottobre 1878 data quest’ultima del raggiungimento della personalità giuridica.

I Baroni di Carini ebbero ben presto bisogno di denaro ed allora non coltivarono più le proprie terre impiegando i servi della gleba, e concessero in enfiteusi i fondi ai contadini, che così poterono ritrarre più utile e trasmetterlo agli eredi, nacque la classe sociale dei"borgesi".

Con la concessione dei fondi in enfiteusi, nell’agro Carinese, fioriscono tutte le attività, si esportano prodotti dell’agricoltura come il frumento, la manna estratta dai frassini, il cotone etc.[…]



La Costituzione Siciliana del 1812 abroga il feudo, cessano le investiture, tutti i fondi vengono posseduti comme allodi, restano solo ad alcune famiglie i titoli nobiliari e le onorificenze.[…]



Il feudo di Terrasini sino alla fine del 1800 non aveva i confini attuali, in quanto si estendeva sino alla c.da "Paternella", mentre ne restavano fuori la c.da Paterna che assieme ad altri latifondi faceva parte del territorio del feudo dello Zucco, di proprietà allora del Duca D’Orleans.[…]

Più tardi con la morte del Duca D’Orleans, il 7 Maggio 1887, gli eredi smembrano e vendono per parti il suo feudo dello Zucco che già ricade in parte nel territorio di Carini e in parte in quello di Terrasini.[…]

Agli inizi del 1900 molti giovani cominciano ad emigrare negli Stati Uniti, emigrazione che continua anche dopo la Seconda Guerra Mondiale.



Agli inizi degli anni ’70 il paese, grazie anche alle bellezze naturali del luogo, diviene un

centro turistico molto importante del Golfo di Castellammare.



(Testo estratto da "Terrasini, elementi di una identità culturale" di D. Zerilli 1992"

Torna ai contenuti